"Dei tatuaggi non si parla. Esistono proprio per dire cose che non possono essere dette con le parole". Questo è quello che ha scritto Nicolai Lilin in Storie sulla pelle, il suo ultimo libro.

Ormai quasi tutti sono stati cooptati in questo meraviglioso mondo di disegni sulla pelle. Chi lo fa per uniformarsi, chi per avere l'illusione di essere unico, il tatuaggio oggi è un simbolo di appartenenza e non di esclusione com'era un tempo.
Un tempo era simbolo di una vita al limite della legalità, di marinai, giramondo...oggi è il simbolo di una società che ci vuole tutti uniformati, anche nel simbolo per eccellenza dell' "outsiderismo".
Il tattoo è tuo per sempre, se vuoi. A rigor di logica è una scelta dalla quale non si dovrebbe tornare indietro; ma sono in aumento esponenziale i pentiti.
Cancellare un tatuaggio non è per niente semplice; è doloroso, più di farlo, è costoso, più di farlo e ci vuole molto tempo...più di farlo!
Si possono cercare di eliminare, certamente non del tutto, grazie a laser terapia oppure a creme "miracolose" e altre diavolerie che non promettono di far tornare la pelle candida come un tempo.
Per questo motivo è bene pensarci e ri-pensarci prima di farsi incidere la pelle. Bisogna farlo con l'ordine mentale del PER SEMPRE.

La mia regola assoluta è: mai il nome del fidanzato!